Servizi / Ortodonzia
sindrome delle apnee ostruttive del sonno
Sulla rilevanza della OSAS, come incidenza e come fattore di rischio per la insorgenza di gravi malattie sistemiche, esistono molti studi.
Sul versante sistemico è ormai accertato l’aumento di rischio per i
pazienti con OSAS per disturbi cardiovascolari come ipertensione arteriosa, infarto del miocardio, anomalie del ritmo cardiaco ed ictus cerebrale.
In pazienti obesi dislipidemie e diabete tipo2
sono spesso associati a OSAS. Sul versante strettamente neurologico si riportano gli effetti condizionanti della OSAS sulla psiche, come:
– eccessiva sonnolenza diurna,
– alterazione del tono dell’umore,
– depressione, ansia, deficit di concentrazione, difficoltà di memoria.
Inoltre si è dimostrato che l’aumento del tempo di reazione, in
presenza di OSAS, aumenta il rischio di incidenti stradali di 2,4 volte.
Il problema della sonnolenza associata all’OSAS è stato preso in considerazione anche dalle istituzioni; infatti con un decreto legge datato 22.12.2015 il Ministero dei Trasporti ha recepito la Direttiva Europea 2014/85/UE che inserisce la Sindrome delle Apnee nel Sonno tra le patologie da indagare al momento del rilascio o del rinnovo della patente di guida.
Sin dalla diagnosi della sindrome dell’Apnea
Ostruttiva del Sonno (OSAS) si richiede un approccio
multidisciplinare che coinvolge, oltre al medico o al pediatra di base, figure come lo pneumologo, l’otorinolaringoiatra, il neurologo,
il chirurgo maxillo-facciale, il dietologo e l’ortodontista.
Una volta escluse le patologie di origine squisitamente neurologica,
fortunatamente rare e di interesse specialistico, le Apnee Ostruttive del Sonno vengono trattate con modalità funzionale o chirurgica.
Le terapie funzionali più usate sono: la terapia con ventilazione meccanica (CPAP continuous positive airway pressure) e i dispositivi orali di avanzamento mandibolare (Mad o Protrusori) applicati in ambiente odontoiatrico.