Succhietto, addio!

Il ciuccio, grande amico dei nostri bambini e prezioso “alleato” di tanti genitori…un aiuto indispensabile di notte e nelle situazioni difficili, ma qual è il momento giusto per abbandonarlo definitivamente?

L’età consigliata dagli esperti è entro i tre anni: a questa età sono ormai spuntati tutti i denti da latte e l’abitudine al ciuccio si può trasformare in dipendenza psicologica, compromettendo lo sviluppo corretto dei denti. Già intorno al secondo compleanno, imparando a masticare il riflesso di suzione si indebolisce e soprattutto i piccoli chiacchieroni hanno meno tempo per succhiare.

Alcuni bambini smettono senza problemi, per altri è difficile rinunciare a questa abitudine: il ciuccio è per loro qualcosa di più di un oggetto, è un compagno che dona conforto, rassicura e calma.

 

Come portare il piccolo ad abbandonare il tanto amato ciuccio?

La decisione di eliminare il ciuccio non deve mai essere immediata e brusca, ma un processo graduale.

Il momento più opportuno è da cercare in un periodo in cui il bambino è calmo e spensierato, ad esempio durante le vacanze. Evitare assolutamente momenti “stressanti”, quali la nascita di un fratellino o sorellina, l’inserimento al nido e all’asilo o un cambio di casa: i bimbi sono come spugne, assorbono tutto ciò che accade intorno a loro e staccarli da un oggetto tanto amato in simili momenti potrebbe causare qualche piccolo trauma.

A piccoli passi verso l’addio

Durante la giornata è più semplice rinunciare al ciuccio: libri illustrati, uscite e attività varie distraggono e divertono i bambini. Restringete progressivamente i luoghi ed i momenti in cui può usarlo, fino ad ammetterlo solo per andare a dormire e piano piano farlo scomparire del tutto. Un nuovo rito della buona notte (come una storia o canzoncina) potrebbe aiutare il bambino ad addormentarsi senza succhiotto.

Usa parole giuste e tono calmo, è importante usare un tono rassicurante ed evitare espressioni colpevolizzanti o paragoni con altri bambini. La psicologia dei bambini è fragile, dicendo loro “gli altri bambini non lo usano più” non fareste altro che creare maggiore difficoltà nel toglierlo e fomentare un senso di insicurezza.

Perchè non pensare a qualche modo fantasioso per aiutare il vostro bambino a salutare il succhiotto?

  1. Il topino dei ciucci: si lascia sotto il cuscino il ciuccio per il topino che passerà nella notte, lo porterà nel suo paese, ed in cambio lascerà un piccolo regalo.
  1. Il pesciolino col singhiozzo: una giornata al mare o al lago è l’ideale per la storia del pesciolino con il singhiozzo “Qui abita un pesciolino molto timido, ma così timido che ogni volta che si vergogna gli viene il singhiozzo. Quando inizia può durare per ore ed ore e sott’acqua questo é un problema perché ad ogni singhiozzo il povero pesciolino ingoia tanta acqua ed è proprio stufo! Ci vorrebbe un bimbo generoso che gli regali il suo ciuccio, così ogni volta che gli viene il singhiozzo, lui lo mette in bocca e l’acqua non entra più, lo vuoi aiutare tu?!”
  1. La lettera: arriva una lettera molto importante da un personaggio famoso (Peppa Pig, Dottoressa Peluche, Spiderman, etc.), con un appello a tutti i bimbi per chiedergli di donare i loro ciucci per una missione speciale e segretissima! Si può scrivere insieme una lettera di risposta e preparare insieme un bel pacchettino per la spedizione.
  1. Notte di Natale: ci sono tante renne appena nate che hanno bisogno di un amico succhietto per crescere serene. Preparate latte e biscotti e lasciate il ciuccio lì accanto: Babbo Natale lo prenderà in consegna lasciando un bellissimo regalo di ringraziamento.

Le nostre soluzioni fantasiose non hanno funzionato? Ecco 4 storie simpatiche che possono aiutare i bambini ad abbandonare il loro ciuccio:

  1. “Anna dorme senza ciuccio” di Kathleen Amant: la piccola Anna ha 3 ciucci di diversi colori. Andando dal dentista scopre che se continuerà ad usare il ciuccio i suoi denti potrebbero crescere tutti storti. Una volta tornata a casa, Anna decide di gettare il ciuccio e, superate le prime difficoltà iniziali, si accorgerà che può dormire tranquillamente anche senza.
  2. “Anch’io voglio il ciuccio” di Lindgren, Landström, Barcilon: questo libro è indicato per i genitori che hanno appena avuto il secondo bambino. È la storia di un maialino il quale, vedendo il suo fratellino più piccolo con il ciuccio, ne vorrebbe uno anche per sé.
  3. “Alice e il ciuccio” di Marta Monelli: Alice non si separa mai dal suo ciuccio, lo tiene sempre con sé, lo lascia soltanto quando mangia. Un bel giorno si sveglia e il ciuccio è sparito. Alice lo cerca ovunque, chiede aiuto a vari personaggi ma non riesce a trovarlo. Più passano le ore e più la bambina comincia a dimenticarsene, sino ad arrivare a sera che ormai ha smesso di cercarlo.
  4. “Lo vuoi il mio ciuccio?” di Biagio Bagini: i protagonisti sono alcuni simpatici animaletti, tutti molto affezionati al loro ciuccio. Si rattristano quando lo perdono ma nel corso della storia imparano anche cosa significa la solidarietà, prestandosi il ciuccio a vicenda, a seconda delle situazioni.

In definitiva non esiste un modo migliore di un altro per eliminare il ciuccio: chi conosce il proprio bambino meglio di mamma e papà? Sarete voi a scegliere il metodo da usare, facendo leva su ciò che piace a vostro figlio e sul suo carattere… buona fortuna!