Allattamento: tra dovere e piacere

Benefici-di-allattamento-per-la-mamma

E’ svantaggioso non allattare al seno?

La questione è molto dibattuta e ci sono opinioni molto diverse.

In molti ospedali è ormai diffusa la pratica del roaming-in, ossia la possibilità di tenere il neonato in stanza con la mamma, favorendo l’immediato contatto post parto, stimolando l’allattamento e quindi costruendo una importante relazione madre-bambino.

L’allattamento materno– chiarisce la Dott.ssa Campanaro, psicopedagogista – non è un’azione limitata alla sola soddisfazione del bisogno primario della nutrizione, il suo concetto va espanso in un’ottica di accudimento e di relazione: è l’apertura del canale empatico, il primo “contatto magico”, il rapporto costruito per nove mesi dentro la pancia è ora pronto a rinnovarsi nell’incontro fisico dei due corpi.”

Il profondo legame affettivo e di riconoscimento reciproco che si instaura tra mamma e bambino non è altrettanto garantito dalla mediazione artificiale di qualsiasi biberon.

La cultura mediatica ha finito per dipingere la maternità come una cosa complessa, difficile, rispetto alla quale è facile commettere errori e la madre viene facilmente colpevolizzata per le scelte che effettua. La donna che, nella attuale società occidentale, vuole allattare al seno si trova sottoposta a molte pressioni e conflitti:

  • Lavoro fuori casa: la legge italiana prevede un periodo retribuito dopo il parto e in seguito dei permessi di allattamento che consentono di assentarsi dal posto di lavoro. Tuttavia queste agevolazioni sono state recentemente ridotte e continua a mancare (per le lavoratrici autonome) un sostegno economico e fiscale, a tal punto da generare l’opinione che l’allattamento al seno sia un vero e proprio lusso!

 

  • Pressione sociale: ci si aspetta che la donna – ora mamma- riprenda al più presto il ritmo e l’organizzazione precedente alla maternità. Spesso il bambino diventa quasi “un peso”, qualcosa che estranea dal contesto sociale e richiede sacrifici importanti alla madre. Ecco che il biberon può apparire allora come una soluzione comoda….

Il vero limite è invece la società stessa, imbevuta com’è nella cultura del biberon!

L’allattamento al seno è una cosa giusta e naturale! –sottolinea la Dott.ssa Campanaro– Purtroppo viviamo in una società a misura di adulto dove spazi fisici, orari dei servizi, dei trasporti, degli uffici, delle aree commerciali, tutto è concepito per l’adulto giovane e sano, non per le mamme! E’ noto che il mancato allattamento al seno durante i primi 6 mesi di vita può causare una maggiore propensione ad ammalarsi nei neonati, ma anche una maggiore difficoltà nelle attività scolastiche, un minore sviluppo intellettuale e sociale e, nel peggiore dei casi, può essere strettamente correlato con elementi di comportamento patologici, quali per es. l’abuso alimentare, l’anoressia, etc.”

L’allattamento al seno va vissuto come un piacere, spogliandoci di molti concetti erronei tipici della “cultura senza l’esperienza diretta”: non dimentichiamo infatti che le madri di oggi sono state bambini nel momento del massimo “boom” del latte in polvere, sono cresciute con bambole accessoriate di biberon, quasi questa fosse la cosa più naturale!

 

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